L'Agenzia afferma che gli atleti russi avrebbero fatto uso massiccio di doping durante le Olimpiadi invernali di Sochi del 2014, sostenendo che le autorità avrebbero sostituito i test antidoping.
Sputnik Italia ha raggiunto deputato della "Lega Nord" Gianluca Pini per sviluppare questa ipotesi.
"Al netto delle doverose e coraggiose autocritiche fatte dalla parte russa, rispetto agli ipotetici errori commessi non dal sistema, ma da qualche singolo all'interno del sistema, possiamo concludere che si chiaramente tratta di un atto di sabotaggio politico nei confronti della Russia.
Come sempre stato nella storia qui abbiamo una sorta di prova di forza delle nazioni traslato nello sport. Il fatto di dovere di trovare in qualche modo un escamotage politico per escludere dalla competizione olimpica una potenza mondiale come la Russia in se per se non è una guerra e non è un conflitto ma comunque una competizione che si basa sulla paura che hanno determinanti ambienti internazionali rispetto alla determinatezza e alla capacità di essere leader e di essere uno statista da parte del presidente Putin.
Il vero nemico dell'Occidente invece è questo enorme contenitore di matrice islamica e jihadista che cerca di sovvertire quello che è il mondo occidentale e i valori della cultura occidentale che siano sia dell'est che dell'ovest dell'Europa e che sono stati conquistati con sangue. Invece adesso con sangue qualcuno li tenda a cancellare.
Per cui io ritengo che il primo paese con il quale l'Europa e gli Stati Uniti d'America devono allearsi per contrastare il fanatismo islamico e il Daesh dovrebbe essere proprio la Russia. Invece l'Occidente cerca di tenerla a distanza. Questo è una follia. Ancora più folle che si usi in maniera strumentale lo sport per farlo".
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