In precedenza il Dipartimento di Stato ha riferito che 38 società provenienti da Russia, Cina, Bielorussia, Malesia ed altri Paesi sono state incluse nella blacklist delle sanzioni. L'elenco è stato compilato sulla base della legge americana sulla non proliferazione delle armi di distruzione di massa in Iran, Corea del Nord e Siria.
Ryabkov ha sottolineato che Washington "tessendo le sanzioni" ha deciso di provare ancora una volta a mettere pressione su diverse aziende del settore della difesa della Russia, a "dimostrazione della natura della politica" degli Stati Uniti.
"Come possiamo interpretare la volontà della Casa Bianca di "punire" le imprese russe che aiutano il popolo siriano a combattere il Daesh ed altri gruppi terroristici islamici? Cos'è se non un sostegno indiretto ai terroristi?", — ha affermato il vice ministro degli Esteri della Russia, i cui commenti sono stati riportati sul sito del dicastero.
Secondo Ryabkov, la Casa Bianca deve "pesare sotto quale luce si presentano gli Stati Uniti nel mondo," se Washington non pensa ai danni che "infligge sistematicamente" alle relazioni russo-americane.
"Tuttavia dopo che la CIA ha di fatto contribuito alla proliferazione di Al Qaeda in Afghanistan, la spregiudicatezza e l'immoralità della politica di Washington sono così evidenti che ogni commento è superfluo," — ha aggiunto.
Infine Ryabkov ha aggiunto che le sanzioni degli Stati Uniti ambiscono a raggiungere "obiettivi di politica estera discutibili", ed ha assicurato che la Russia "non si piegherà alle sanzioni".
Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni contro la Russia nella primavera del 2014, inizialmente individualmente contro politici ad hoc, successivamente Washington ha imposto misure afflittive contro interi settori dell'economia russa.