
Nel focus della conferenza i metodi non militari di influenza della Russia, in particolare il ruolo dei mass media nella "destabilizzazione e divisione" dell'Europa. Ebbene, secondo l'opinione della maggior parte dei relatori i media come Russia Today e Sputniknews avrebbero lo scopo di screditare l'Europa, gettare luce sulle sue debolezze e puntare sulla divisione nell'opinione pubblica.
Da una parte i relatori intervenuti hanno valutato Sputniknews come un media "inefficiente", d'altra parte però praticamente l'intero convegno è stato dedicato proprio a questa piattaforma informatica. Forse, alla fin fine, così inefficiente poi non è…
Secondo l'analista dell'Atlantic Council Alina Polyakova, il Cremlino avrebbe inoltre investito nel sostegno finanziario e ideologico dei leader politici di estrema destra europea. La paura quindi espressa dalla Polyakova è quella che a causa di queste "tattiche", il Cremlino eserciterà un'influenza sempre maggiore nella politica europea attraverso il network.
La giornalista tedesca Gemma Porzgen si è soffermata nel suo intervento sui media russi e la loro influenza in Germania, sottolineando come Sputnik abbia una piccola audience fra il pubblico tedesco. Remy Bouallegue, consigliere presso il Ministero degli Affari Esteri francese ha descritto i metodi della propaganda russa, la quale mette l'accento sulla crisi in Europa, una propaganda che si nasconde dietro "lo scopo di dare ai lettori un punto di vista alternativo". Secondo Bouallegue l'Europa non deve rispondere con la stessa propaganda, a mo' di ping di pong, ma deve portare avanti i propri valori nazionali.
Per lunghi anni il cinema, la narrazione occidentale, principalmente americana, ha dipinto i russi come i super cattivi. Pensando al cinema russo, difficilmente si riesce a trovare un film dove gli americani siano raffigurati come dei mostri o dei cattivissimi da sconfiggere. La stampa occidentale non è da meno in questo senso.
La propaganda esiste ovunque, sarebbe stupido negarlo. La guerra fredda è finita invece, ne convenivano anche gli speaker del convegno. Forse è giunta l'ora di smetterla quindi anche con la retorica da guerra fredda. Come ha concluso il suo discorso Simon West del NATO Stratcom Centre of Excellence di Riga, l'importante è informarsi. Non ci sono parole migliori: informatevi gente! I lettori leggendo Sputniknews, il New York Times, Le Monde o Die Zeit potranno trarre le loro conclusioni da soli.
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