Operazioni di soccorso medico, addestramento base e varie attività di collaborazione con le forze Usa. Sono queste le principali operazioni che saranno svolte nelle prossime due settimane in Moldova durante l'esercitazione Nato: Dragon Pionner 2016. Come spiegato dall'ambasciata americana nella capitale Chisinau, le manovre, condotte dal contingente composto da 200 militari statunitensi, peacekeeper internazionali e dalle 165 unità moldave, serviranno a migliorare le capacità di cooperazione tra le forze armate dei due paesi.
Ma sembra che la nutrita presenza delle Army, arrivate a bordo di decine di blindati, non sia gradita dai cittadini moldavi. Infatti domani è previsto un sit in di contestazione contro la decisione, presa dal governo centrale, di partecipare all'esercitazione. Solo nella giornata di domani sono previste ben 20 operazioni in una vasta area compresa tra Romania e Ucraina. A far sentire la loro voce saranno rappresentanti e sostenitori del partito di opposizione filo-russo. Queste manovre hanno più un valore simbolico che operativo-militare: ovvero l'avvicinamento della Nato al Paese.
Nonostante la Costituzione moldava vieti il dislocamento di forze militari di stati stranieri sul suo territorio, le esercitazioni si ripetono periodicamente. La Moldova ha stipulato l'accordo Nato per il programma di pace nel 1994, ma la maggior parte dell'opinione pubblica è fortemente contraria all'ingresso del Paese nella Nato. Secondo un recente sondaggio, meno del 20% della popolazione vorrebbe l'adesione al Patto Atlantico.