E' questa l'opinione espressa dall'analista Germano Dottori in occasione del dibattito "Le Strategie di Lotta all'Isis. Uno sguardo dagli esperti di Russia e Italia" svoltosi presso il Centro Stampa di MIA Rossiya Segodnya:
"L'Italia negli ultimi due mesi è stato il paese europeo e atlantico più vicino alla Federazione Russa e disattentendo l'impegno contratto con Obama al G20 di Antalya si è mossa in Europa per aprire il dibattito sulla questione dell'opportunità del rinnovo delle sanzioni. Purtroppo abbiamo perso il confronto perchè in questo momento il nostro paese ha un oggettiva difficoltà a far valere il proprio punto di vista, però ci abbiamo provato.

Per tranquillizare gli alleati che quando ci vedono muoverci in questa maniera si innervosiscono abbiamo deciso di offrite truppe di terra per rinforzare lo schieramento occidentale a Mosul. La cosa è stata motivata con la necessità di proteggere un'impresa italiana (la Trevi n.d.r.) che lavora alla manutenzione della diga di Mosul. Con questa iniziativa è stata contraddetta una politica di non invio delle truppe che durava da mesi".