Parlo, in questo caso, di una delegazione di autorità politiche e istituzionali della regione Veneto, esponenti della Lega Nord, che a proprie spese, nelle giornate dal 24 al 25 novembre, si è recata a Donetsk: Palmarino Zoccatelli ed Edoardo Rubini, rispettivamente presidente e vice presidente del Comitato Veneto Indipendente, Vito Comencini, coordinatore nazionale del "Movimento Giovani Padani del Veneto", Gualtiero Mazzi vice Presidente della Provincia di Verona.
Obiettivo principale della missione: quello di portare la più sentita solidarietà alle autorità della DNR (Repubblica Popolare di Dontesk) e agli abitanti del Donbass, che da oltre un anno vivono duramente sotto le sofferenze della guerra civile.
Le due giornate sono state contraddistinte da un ritmo molto intenso: agli incontri ufficiali si alternavano le conferenze stampa, seguite e riprese non solo dai media locali, ma dai più importanti media russi.



Nell'incontro con il ministro degli esteri Aleksandr Kofman e col sindaco di Dontesk Igor Pomarenko si è parlato di canali per l'invio di aiuti umanitari, possibili progetti futuri di collaborazione nelle future fasi di ricostruzione, anche la possibilità di creare gemellaggi tra città venete e città della DNR.
Considerando le istanze di autonomia e d'indipendenza che la regione Veneto sta negli ultimi anni portando avanti, non si poteva non parlare di questioni cruciali come il diritto all'autodeterminazione dei popoli, il diritto per ogni popolo di poter scegliere con chi stare, e in che direzione costruire il proprio futuro.
Un tragico destino, quello dell'Italia unitaria, che nella sua breve storia ha sempre partecipato alle guerre solo per compiacere agli alleati di turno, senza mai ricavarne nulla, se non lutti, e sofferenze.
Davanti alle piccole bare era doveroso quindi, un breve momento di raccoglimento, una preghiera e la deposizione di un mazzo di fiori.
In entrambe le giornate, nonostante la "tregua" in atto, non è mai mancato, in lontananza il cupo rombo delle esplosioni.
Le autorità locali ci hanno riferito che a causa delle ostilità, nonostante la tregua, mediamente, muoiono 4-5 persone al giorno. Il mese più drammatico: il gennaio di quest'anno dove solo a Donetsk sono morte 700 persone! Cifre terrificanti, pressoché taciute dai media occidentali.
I membri della delegazioni sono rimasti letteralmente scossi e sbalorditi da tanta, per loro "inimmaginabile", sofferenza e devastazione. Secondo le loro stesse parole: "Un'esperienza unica, di grande valore umano".