Cesare Tavella è stato ucciso in quanto bianco perchè i mandanti volevano portare il caos nel Paese. Sarebbe questa la spiegazione fornita dalla polizia investigativa di Dacca, che ieri ha comunicato di avere arrestato 4 uomini, appartenenti al gruppo che lo scorso 28 settembre ha ucciso il 51enne cooperante italiano nella capitale del Bangladesh.
Tre dei fermati, secondo quanto riferito ai media locali dalle autorità di Dacca, sarebbero direttamente coinvolti nell'agguato, mentre un quarto è stato arrestato con l'accusa di avere offerto supporto logistico, fornendo tra le altre cose una moto utilizzata nel corso dell'attacco.
Gli inquirenti bengalesi sarebbero inoltre sempre convinti della totale estraneità dello Stato Islamico nella vicenda, nonostante le rivendicazioni di presunti appartenenti al califfato, apparse online subito dopo l'omicidio.
Tavella, che non sarebbe stato ucciso per il suo impegno umanitario come cooperante, si sarebbe trovato "nel posto sbagliato al momento sbagliato". Gli investigatori hanno infatti spiegato ai media locali che i killer sarebbero stati assoldati da un mandante, definito Big Brother dai 4 arrestati e ancora sconosciuto, per creare il caos nel Paese.