La società "Wilke" ha condotto un sondaggio per conto del quotidiano Jyllands-Posten, secondo cui l'11,3% dei musulmani danesi ritiene che le leggi dello Stato debbano basarsi esclusivamente sul Corano, mentre il 26,5% ritiene che le leggi dovrebbero essere un compromesso tra il Corano e la Costituzione. Solo il 53,9% degli intervistati ritiene che il quadro normativo e giuridico debba fondarsi esclusivamente sulla Costituzione.
Jens Peter Frølund, professore di scienze politiche all'Università "Aarhus", considera questi risultati meritevoli di stupore:
"La regola fondamentale del nostro sistema democratico è che la Costituzione è la base di tutto. Se teniamo a mente che solo la metà dei danesi pensa così, allora si può iniziare a preoccuparsi per la solidità del nostro sistema democratico e del governo, ha detto al "Jyllands-Posten".
Il Jyllands-Posten ha anche parlato con Radwan Mansour, l'imam della moschea di Aarhus.
E' d'accordo e solidarizza con quelli che credono che le leggi della Danimarca debbano essere un compromesso tra la Costituzione laica e il Corano.
Martin Henriksen, commissario per l'Integrazione del Partito Popolare Danese, ha detto al "Jyllands-Posten" che se si concretizzasse uno scenario simile, preferirebbe non far parte della società danese.
Secondo il Partito Popolare Danese, nel Paese vivono circa 250mila musulmani. Il sondaggio condotto dal giornale potrebbe essere sfruttato dal Partito Popolare Danese come uno degli argomenti per fermare l'immigrazione.
Dan Jørgensen, commissario per l'Integrazione dei socialdemocratici, ha sostenuto il collega. Ha detto al "Jyllands-Posten" che una posizione simile è totalmente inaccettabile in Danimarca.