I principali alleati degli Stati Uniti stanno cominciando a voltarsi verso Mosca sullo sfondo dei recenti sviluppi internazionali, scrive Dan De Luce, corrispondente del "Foreign Policy".
Secondo l'autore, la recente visita a Sochi del ministro della Difesa saudita, il principe Mohammed bin Salman, mostra quanto è cambiato "l'equilibrio di potere" in Medio Oriente, così come il fatto che Vladimir Putin spera di ricoprire il ruolo di guida della regione di Barack Obama.
I principali alleati degli Stati Uniti, allarmati dall'accordo di Washington con l'Iran, sono sempre più convinti che Obama stia perdendo importanza e l'influenza nelle questioni come la guerra civile in Siria o la lotta contro lo "Stato Islamico".
L'Egitto, un altro alleato chiave degli Stati Uniti nella regione, sta cercando di migliorare le relazioni con Mosca.
De Luce scrive che anche Israele ha "bussato alla porta di Putin", riferendosi all'incontro tra il presidente russo e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avvenuto a settembre.
La Casa Bianca, scrive il giornalista, spera che la Russia inciampi sulla Siria. Tuttavia l'ex alto funzionario del Dipartimento di Stato Vali Nasr rileva che se Mosca raggiungerà i suoi obiettivi e sfrutterà la vittoria sul campo di battaglia per la soluzione politica del conflitto, allora "otterrà una grande influenza in Medio Oriente."
"Così molti altri Paesi di altre regioni del mondo potranno giungere alla conclusione che l'America non è indispensabile", — ha affermato l'autore.