La casa automobilistica ha risposto sostenendo di non avere alcuna idea su come i terroristi siano riusciti ad ottenere le loro macchine.
"La Toyota segue regole rigide che non consentono di vendere auto a coloro che possono utilizzarle o modificarle per scopi militari o attività terroristiche," — ha dichiarato Ed Lewis, direttore dell'ufficio di relazioni pubbliche della società nipponica.
Ha aggiunto che la casa automobilistica non ha le possibilità per monitorare i veicoli che sono stati rubati o sono stati acquistati e rivenduti tramite intermediari. La società giapponese aveva sospeso ufficialmente le forniture di veicoli in Siria nel 2012.
I modelli "Toyota Hilux", "Toyota Tacoma" e "Toyota Land Cruiser" sono diventati il "biglietto da visita" di ISIS: su queste auto i terroristi montano varie armi, dai mitragliatori fino a cannoni e lanciarazzi, inoltre queste macchine vengono utilizzate per trasportare i jihadisti attraverso il deserto. Tuttavia nei numerosi video di propaganda dei terroristi si vedono anche mezzi delle altre case automobilistiche come "Mitsubishi", "Hyundai" e "Isuzu".