Frontex segnala che sia le rotte del Mediterraneo orientale che quella dei Balcani occidentali hanno registrato arrivi ben al di sopra dei picchi del mese precedente. La situazione ha creato una pressione senza precedenti per Grecia, Italia e Ungheria.
La situazione è particolarmente grave in Grecia dove in una sola settimana sono arrivate 21mila persone tra rifugiati e migranti. Nel mese di luglio nel mar Egeo, soprattutto sulle isole greche di Lesbo, Chio, Samo e Kos, sono arrivati circa 50mila migranti. Si tratta principalmente di siriani e afghani che arrivano attraverso le vie della Turchia.
In Italia gli sbarchi sono stati 20mila. Vengono dalla Libia e nove su dieci sono eritrei e nigeriani. In Ungheria gli ingressi dei migranti sono stati 34.800.
"È una situazione d'emergenza per l'Europa che richiede a tutti i 28 Stati di rafforzare il proprio sostegno ai Paesi sottoposti a maggiore pressione",
ha dichiarato il direttore esecutivo di Frontex Fabrice Leggeri, rinnovando l'appello, a cui ancora non segue risposta, affinché vengano messi a disposizione mezzi e personale per l'operazione Poseidon in Grecia e Ungheria. Il paradosso è che dopo tanti anni di difficoltà di budget, Frontex ha già pronti i fondi per pagare affitti e salari.
Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant`Egidio ed ex ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione, in un'intervista a La Stampa si dice convinto che "sull'immigrazione è la Germania il modello da seguire per capacità organizzative e senso di responsabilità. Servono corridoi umanitari in Marocco e Libano per regolare i flussi attraverso visti umanitari".
Per l'ex ministro, infatti, "l'emergenza non è in Italia, ma in Siria e in Libia. Dobbiamo strutturare percorsi permanenti per l'accoglienza. Ai migranti va risparmiato il cerchio di fuoco degli scafisti attraverso punti in Marocco e Libano dove possano essere raccolti in attesa di visti umanitari".

Purtroppo, nota Riccardi, in Italia "fazioni politiche giocano una brutta partita elettoralistica riducendo un fenomeno globale, complesso, inarrestabile alla sola emergenza sbarchi. Se non costruiamo percorsi d'integrazione ci priviamo delle basi per la convivenza. Si grida invece di ragionare. L'immigrazione viene presentata come invasione e non se ne coglie, insieme a drammi e problemi, le potenzialità positive. Sbaglio epocale. Non si tratta di fare buonismo verso gli immigrati: l'integrazione è questione di civiltà e lungimiranza. Qui c`è il futuro. Lo dimostra il Papa che è anche grande leader della coscienza europea".