Il punto su cui Forza Italia non ci sta è quello del Senato semielettivo, ma prima ancora a non convincere i parlamentari di FI è il metodo adottato dal premier Renzi. Il governo, questa la sintesi del ragionamento di fondo, non ha i numeri per andare avanti, Mattarella intervenga.
"Questo governo non ha la maggioranza in Parlamento (oltre che nel Paese): 176 senatori su 320 hanno firmato emendamenti depositati che bocciano la grande riforma costituzionale che l'attuale premier ha indicato come colonna portante e senso stesso del suo mandato di presidente del Consiglio. Invocare l'ordalia, il muro contro muro, su una materia per la quale è decisivo l'ampio consenso in Parlamento e nell'opinione pubblica, è qualcosa di pericoloso e disperato. Nel novembre 2011 per molto meno, senza alcuna bocciatura, e anzi dopo un voto favorevole della Camera dei deputati, il presidente Napolitano convocò Silvio Berlusconi e gli impose le dimissioni".
Questo un passaggio del durissimo appello al Capo dello Stato, in cui ce n'è per tutti, con un ammonimento anche al leader della Lega, a proposito di presunti accordi per un sostegno al governo su singoli provvedimenti.
"Se Matteo Salvini vuol procedere con inciuci mascherati — si legge nell'editoriale — si accomodi. Proceda pure con il gioco dei due Mattei".