"E' una promessa. L'Europa aprirà le sue porte all'Ucraina", — ha dichiarato il presidente ucraino, aggiungendo che il Paese intende presentare domanda di adesione all'Unione Europea entro i prossimi "5 o 6 anni".
Alla fine dell'anno scorso Poroshenko affermava che avrebbe fatto "tutto il possibile" per l'abolizione dei visti tra l'Ucraina e l'Unione Europea nel 2015.
Nell'intervista con Stern Poroshenko ha inoltre dichiarato ancora una volta che il suo Paese "è pronto a radicali e costose riforme."
Secondo il capo di Stato ucraino, l'attuale eccessiva lentezza nell'attuazione delle riforme è legata alle operazioni militari nella parte orientale del Paese.
Poroshenko ha inoltre parlato delle future elezioni comunali nelle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk. Ha dichiarato di essere disposto a parlare con i rappresentanti eletti delle repubbliche autonomiste, nel caso le elezioni si svolgessero in base al diritto ucraino.
Tuttavia i filorussi hanno in programma di fare elezioni indipendenti, cosa che dal suo punto di vista può solo "esacerbare la situazione".
Il presidente ucraino ha definiti i leader separatisti di Donetsk e Lugansk "rappresentanti di uno stato straniero" e "marionette russe."