L'Aftenposten fa riferimento ad un rapporto finito a disposizione del giornale del Console Generale della Norvegia a San Pietroburgo Heidi Olufsen, relativo ad un incontro degli imprenditori norvegesi con i collaboratori della rappresentanza diplomatica.
"Nonostante la crisi economica, si può parlare di potenziale di investimento in molti settori in Russia, in particolare, nell'agricoltura e nella produzione di legname," — il giornale riporta le parole della Olufsen, che ha inoltre osservato che i rappresentanti del mondo dell'impresa nazionale sono orientati con rapporti sempre più positivi con la Russia rispetto a 6 mesi fa.
In particolare il giornale cita le parole di Bernard Stormyr, rappresentante della società produttrice fertilizzanti "Yara",
che ritiene che "nell'economia russa ci siano prospettive e in futuro le cose andranno meglio."
I prodotti di questa impresa non sono finiti nel mirino delle sanzioni. E' in cerca di vie di cooperazione anche la compagnia "Statoil".
"Abbiamo sviluppato il dialogo e le procedure necessarie con le autorità in modo da non violare il regime di sanzioni," — il giornale riporta le parole del rappresentante della società Yannick Lindbeck.
Allo stesso tempo i partecipanti dell'incontro, secondo il rapporto, hanno espresso dubbi sull'efficacia del regime di sanzioni di influenzare la politica della Russia.
"La Russia non ridarà mai la Crimea," — si afferma nel rapporto.
Proprio oggi hanno annunciato di unirsi alle sanzioni della UE contro Sebastopoli e la Crimea fino al 23 giugno 2016 il Montenegro, l'Albania, l'Islanda, la Norvegia, il Liechtenstein, la Lituania, l'Ucraina e la Georgia. Tranne la Georgia gli altri Paesi avevano adottato la decisione della UE di estendere le sanzioni economiche contro la Russia fino al 31 gennaio 2016.