L'Italia non è immune al rischio attentati, ma non ci sono segnali di pericolo maggiore che altrove. Questo il ragionamento del ministro della Difesa italiano Roberta Pinotti, intervistata ieri da Lucia Annunziata nella trasmissione In mezz'ora.
Sollecitata dalla giornalista sul tema del sempre più massiccio fenomeno migratorio da est, il ministro ha ricordato che il contingente militare italiano presente in Kosovo non è stato alleggerito nell'ultimo anno proprio in funzione di questo nuovo fronte di potenziale minaccia.
"Sappiamo non da oggi che c'è un fronte nell'Adriatico: che la zona non diventi esportatrice di insicurezza è un punto messo a fuoco nell'ultimo anno".
Così Pinotti ha affrontato il tema del pericolo proveniente da est, con il confine turco-siriano sempre più permeabile al passaggio di potenziali terroristi.
Per l'Italia poi, nel giudizio del ministro italiano, alcuni rischi sono attenuati da fattori come lo scarso radicamento migratorio in Italia, fenomeno che ha subito un'impennata nell'ultimo decennio ma che storicamente ha origini molto recenti.
"In Italia — ha detto Pinotti — non abbiamo immigrati di terza generazione".
Poi l'allarme sul fronte tagli al comparto della Difesa.
"È giusto tagliare la duplicazione degli assetti — ha affermato il ministro Pinotti — ma serve dire con chiarezza che sotto un certo limite non si può andare e che le risorse vanno date: abbiamo bisogno di più difesa".