Non è da escludere che anche questa volta il paese scandinavo ripeta le azioni dell'Unione europea e degli Stati Uniti e dica che tutto questo viene fatto solo "per il bene" e anche "al fine di soddisfare l'accordo di Minsk." Ma mentre la Norvegia ha taciuto sulla proroga delle sanzioni anti-russe, la Russia ha già annunciato la proroga delle misure restrittive di risposta, anche in relazione alla Norvegia.
Ciò significa che le sanzioni difficilmente andranno a beneficio dell'economia norvegese, che già così sta vivendo tempi duri. I prezzi del petrolio continuano a scendere e questo sio sta riflettendo su una delle più grandi potenze petrolifere del mondo: in primo luogo ai danni delle persone che lavorano nel settore. Già il 4,2% della popolazione attiva in Norvegia è costretta a cercare lavoro, e non vi è alcuna garanzia che non sarà anche peggio in futuro. Ma con l'estensione delle sanzioni i problemi potrebbero sorgere non solo nel settore petrolifero, ma anche in tutti gli altri settori in cui la Russia e la Norvegia cooperano.

La Russia ha ripetutamente affermato che le sanzioni rappresentano un vicolo cieco, che il desiderio di danneggiare l'economia di un altro Stato non porta a nulla di buono e non lo farà. Finchè l'Europa nelle sue relazioni con la Russia userà solo il linguaggio delle sanzioni, alla Russia non resterà altro da fare che non rispondere con la stessa moneta.