"Occorreva dimostrare che gli Stati Uniti sono il Paese guida al mondo che detta l'agenda globale. Di fatto tutti i Paesi del G7 hanno concordato questa posizione, che oltretutto era stata elaborata prima del vertice dagli USA. Quindi se parliamo dei risultati del vertice, non lo possiamo fare. Tutto quello che è stato detto lo sapevamo prima di questo incontro", — ha detto Alexander Gusev a "Sputnik".

"E' la prima volta che vedo il presidente di un grande Paese, che si considera civile, che si dichiara fieramente orgoglioso di aver fatto qualcosa di male ad un altro popolo senza essere apertamente in guerra con esso. Non escludo che sia dovuto alla mancanza di occasioni per essere fieri di aver fatto qualcosa di buono ad un qualsiasi altro popolo. Se Obama si basa sul fatto che punisce la Russia per "le violazioni alle leggi internazionali", dovrebbe iniziare a giudicare il proprio Paese non solo per le violazioni deliberate e di lungo corso, ma per la distruzione del quadro giuridico internazionale… I bombardamenti in Jugoslavia, la morte di centinaia di migliaia di civili iracheni, la campagna antisiriana, che ha portato alla nascita di ISIS, la distruzione di uno Stato come la Libia e l'ingerenza negli affari interni di decine di Paesi in tutto il mondo: mi chiedo da dove cominciare…"
Il nuovo vertice del G7 "non brilla" per efficacia in quanto i principali temi sono stati discussi senza un partecipante fondamentale come la Russia, ritiene Alexander Gusev.
"Il summit è stato "di passaggio", non ha inciso. Le questioni russa ed ucraina occupavano il posto principale, come successo negli ultimi 2 vertici. Ma senza la partecipazione della Russia discutere questi temi è ridicolo. E' davvero uno Stato che incide nell'agenda dei leader mondiali. Tra l'altro lo dicono molti politici occidentali e diversi capi di Stato del G7", — ritiene Alexander Gusev.
Contemporaneamente ha osservato che i Paesi del G7 non occupano più una posizione centrale nel mondo. Nel G7 non sono rappresentate le principali economie del mondo, come Cina, India, Russia, Brasile, rrispettivamente al 1°, 3°, 6° e 7° posto in termini di PIL. C'è il Canada (15° posto per PIL), fatto entrare dagli USA dalla porta sul retro.

Il BRICS è uno dei principali motori di sviluppo globale. I loro Stati rappresentano il 26% del territorio e il 46% della popolazione mondiale, inoltre dispongono di considerevoli risorse. Secondo il FMI, la quota dei Paesi BRICS nel PIL mondiale è del 30% (in crescita costante). Il loro PIL aggregato nel 2014 ammontava a 32,5 trilioni di dollari. Il PIL dei Paesi del G7 complessivamente è pari a 34,7 trilioni di dollari.
"L'organizzazione di Shangai per la cooperazione si rafforza, cresce l'influenza del gruppo BRICS e della Cina, non paragonabile con nessun Paese occidentale. Non sono più nelle condizioni di risolvere nulla. Ci sono altri giocatori importanti," — ha concluso Alexander Gusev.