L'agenda per i migranti UE è un test per l'intera Europa. Ne è convinto il commissario UE all'immigrazione Dimitris Avramopoulos, ieri a Roma per incontrare il ministro degli Interni italiano, Angelino Alfano. Avramopoulos, che ha difeso il piano UE, sostenendo che il piano varato a metà maggio è un buon inizio anche se "niente è abbastanza in una fase di pressione migratoria come questa".
"L'Italia sopporta un'enorme responsabilità in una frontiera molto ampia ed esposta e lo sta facendo per tutta l'Europa e per questo deve essere lodata. L'Agenda per l'immigrazione e' la dimostrazione che l'Europa e' accanto all'Italia".
Con queste parole il commissario UE ha poi introdotto nel dettaglio l'impegno europeo sulle coste italiane, che vedrà impegnate le navi Frontex su cui è stato esteso il budget per 60 milioni e 43 tra tecnici ed esperti di asilo europei, che verranno a lavorare in Italia nelle prossime settimane.
Nell'occasione dell'incontro di ieri il responsabile del Viminale Angelino Alfano ha sottolineato come anche l'Italia, benchè spinga per una rapida conclusione delle trattative ancora in corso tra i paesi membri, ritiene che la quota di 26mila profughi che dall'Italia verranno trasferiti in Europa in due anni sia poca cosa. Poi, tornando sulle vicende tutte italiane, ma legate in qualche modo ai lavori dell'Agenda UE, Alfano ha indirettamente risposto alle polemiche sollevate dai governatori di alcune regioni settentrionali della penisola, che si erano detti disposti al blocco delle prefetture per impedire l'arrivo di nuovi migranti.
"Chiediamo un'equa distribuzione dei migranti in Italia — ha detto Alfano — così come in Europa ed è un atteggiamento insopportabile di odio verso il sud dire ad alcune regioni 'sbrigatevela da soli'".