Il Washington Post e il Wall Street Journal danno oggi notizia di un attacco hacker avvenuto alla fine dell'anno scorso ai danni dell'Ufficio di gestione del personale del governo USA. Secondo le indiscrezioni trapelate, sarebbero state sottratte informazioni personali di quattro milioni di dipendenti federali. L'attacco potrebbe avere interessato tutte le agenzie del governo di Washington. Quanto ai responsabili, i sospetti si concentrano su "pirati" con base in Cina.
Una situazione seria, dunque, sulla quale sta indagando l'Fbi con l'aiuto delle agenzie di intelligence. Non è un caso se gli esperti parlano di un evento con ben pochi precedenti, individuata da un sistema, noto come Einstein, creato proprio per scoprire le attività delle "cyber spie".

L'episodio segue altri attacchi condotti nell'arco dell'ultimo anno da cinesi e russi. Operazioni che hanno coinvolto, almeno in un'occasione, la Casa Bianca e l'agenda non riservata del presidente Obama. Si sono susseguite anche incursioni telematiche nei database di grandi catene commerciali e in quelle del fisco statunitense.
Forse si tratta di episodi di cyber guerra che hanno il fine di raggiungere informazioni militari e commerciali. Sta di fatto che anche gli Usa hanno lanciato offensive su vasta scala. Pochi giorni fa, infatti, gli americani avrebbero cercato di sabotare — senza riuscirvi — i programmi nucleari nord coreani usando il virus Stuxnet, lo stesso usato per colpire i siti atomici iraniani.