Gli USA non hanno la giusta strategia per confrontarsi con la Russia in Crimea e con la Cina nel Mar Cinese Meridionale, scrive "The National Interest".
La Russia e la Cina hanno un interesse molto più diretto e forte in queste regioni rispetto agli Stati Uniti. Allo stesso tempo Mosca e Pechino sono pronte a prendersi i rischi connessi con la difesa di questi interessi, suppone la rivista americana.
Contemporaneamente per Washington i rischi sono sproporzionati rispetto ai benefici. Mosca e Pechino
"hanno abbastanza forze per alzare la posta in gioco per gli Stati Uniti, fino al punto in cui i rischi superano i potenziali guadagni,"
— sottolinea "The National Interest".
"Anche gli Stati più potenti sono vulnerabili alla tattica, che lede la periferia dei loro interessi",
— osserva la rivista.
L'autore dell'articolo polemizza con l'opinione comune negli ambienti conservatori americani secondo cui l'amministrazione Obama è colpevole del "declino" degli Stati Uniti e dell'indebolimento della loro influenza sulla politica mondiale.
"L'uso della forza non è sempre giustificato,"
— sottolinea.
In qualità di esempi di strategia sbagliata, "The National Interest" riporta la guerra del Vietnam, la guerra in Iraq, così come il "prematuro", secondo la rivista, ritiro delle truppe USA dall'Iraq.