Il bilancio del governo è di 17 morti, tra cui sette aggressori e 20 feriti. Un'auto carica di esplosivo è stata lanciata da un kamikaze contro il muro di cinta del comprensorio governativo. Immediatamente dopo, un commando di miliziani è penetrato nel compound, sparando all'impazzata. Secondo dichiarazioni dell'ufficiale di polizia Ali Nur, citate dalla Reuters, ci sarebbe stata anche una seconda esplosione. Un blitz delle teste di cuoio somale ha posto fine all'assedio.
Nel pomeriggio è arrivata la rivendicazione ufficiale del 'portavoce' del ramo militare degli jihadisti, lo sceicco Abdiasis Abu.
Tutto ciò avviene dopo strage all'università di Garissa del 2 aprile scorso, che è costata la vita a 148 persone.
#Somalia: UN envoy condemns terrorist attack against Ministry as 'assault' on country's youth http://t.co/W7tMQz08wP pic.twitter.com/GZaNqJbQGj
— UN News Centre (@UN_News_Centre) 15 апреля 2015
Al Shabaab, che ha perso il controllo di Mogadiscio nel 2011, ha subìto negli ultimi anni l'offensiva delle forze somale e di quelle dell'Unione Africana. Ciononostante, i miliziani legati ad al Qaeda hanno dimostrato più volte di avere ancora la forza di colpire la capitale somala e il vicino Kenya.
Il timore di un altro attacco ha provocato il panico in un campus dell'università di Nairobi: l'esplosione di un trasformatore ha spinto centinaia di studenti alla fuga, alcuni si sono gettati dalla finestra, uno è morto, oltre 100 sono rimasti feriti.